Pompei continua a rivelare i suoi segreti millenari con una nuova scoperta che ha lasciato gli archeologi e gli appassionati di storia senza parole. Durante gli scavi nell’insula 10 della Regio IX, è emersa una grande sala per banchetti affrescata con un ciclo di pitture che raccontano l’iniziazione ai misteri dionisiaci. Questo ritrovamento, definito dagli esperti come una “megalografia”, getta nuova luce sui riti misterici legati al culto di Dioniso, il dio del vino e dell’estasi.
La sala, denominata dagli archeologi “Casa del Tiaso”, è decorata su tre lati con un fregio a dimensioni quasi reali che rappresenta il corteo di Dioniso. Le figure raffigurate includono baccanti danzatrici e cacciatrici, giovani satiri con orecchie appuntite che suonano il doppio flauto e un’inizianda accompagnata da un vecchio sileno che impugna una torcia. Il fregio, risalente al I secolo a.C., è un esempio straordinario del II Stile della pittura pompeiana.
Questo affresco non solo arricchisce la nostra comprensione dei riti dionisiaci, ma offre anche uno sguardo affascinante sulla vita sociale e religiosa dell’antica Pompei.
I culti misterici, come quello di Dioniso, erano accessibili solo a chi compiva un rituale di iniziazione e promettevano una nuova vita beata sia in questo mondo che nell’oltretomba.
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha definito la scoperta “un giorno storico che verrà ricordato tra 100 anni”. Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, ha sottolineato l’importanza del ritrovamento per il dibattito sull’arte romana e sui riti dionisiaci.
La scoperta della sala affrescata con il culto di Dioniso a Pompei rappresenta un ulteriore tassello nel mosaico della storia antica, offrendo nuove prospettive e conoscenze su una delle civiltà più affascinanti del passato. Pompei continua a stupire e a rivelare tesori nascosti, mantenendo viva la sua eredità culturale e storica.