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19 Aprile 2025
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“Oltre Ischia” – Il documentario fuori dal comune che racconta l’isola da dentro

Ci sono progetti che non si limitano a documentare la realtà: la attraversano, la mettono in discussione e la ribaltano.

Oltre Ischia” è uno di questi progetti. Non è soltanto un film, ma un esperimento riuscito di cinema collettivo, un meccanismo narrativo che ha fatto irruzione in un contesto educativo e ne ha trasformato le dinamiche.
Il risultato? Un documentario autentico, stratificato, vivo, un’opera che si guarda, si ascolta, si attraversa, si respira.

Tutto nasce da un laboratorio di documentario partecipativo condotto dal regista Luca Ciriello, assieme agli studenti dell’IIS Cristofaro Mennella e del Liceo Giorgio Buchner di Ischia. Un progetto nato grazie al sostegno del bando del Ministero “Cinema e Immagini per la Scuola”, ma cresciuto soprattutto nella relazione tra chi ha voluto mettersi in gioco, dietro e davanti alla camera.

Un laboratorio vero, non una simulazione di un metodo. Per sei mesi, una volta a settimana, i ragazzi sono stati coinvolti in tutte le fasi di produzione: dallo sviluppo del soggetto alle riprese audio e video, dalla stesura narrativa alla realizzazione della colonna sonora. Una full immersion nel linguaggio audiovisivo che ha trasformato la didattica in esperienza.

E si tratta solo di una questione di skills tecniche. “Oltre Ischia” dimostra che il cinema può essere, a pieno titolo, una forma di pedagogia relazionale. Un percorso di formazione orizzontale dove l’apprendimento non è trasmissivo, ma esperienziale. Una palestra di sguardi, dove la videocamera diventa pretesto per guardare con occhi nuovi il contesto che abitiamo.

Luca Ciriello regista del documentario “Oltre Ischia”L’isola che viene raccontata non è quella dei dépliant turistici, è un’Ischia, per così dire laterale, sotterranea, resistente. E già questo è un atto narrativo significativo. Il film prende le distanze dallo stereotipo balneare per restituire dignità a un’isola che, come tante altre aree interne o periferiche del Sud Italia, vive il paradosso della bellezza marginale: affascinante, ma dimenticata nelle sue complessità sociali.
Non è un caso che l’idea sia nata da un’intuizione della dirigente scolastica Giuseppina Di Guida, già insegnante di filosofia del regista Luca Ciriello. Da lì, il progetto ha preso forma dentro le aule scolastiche, spingendosi fuori, fino a toccare le pieghe più umane di un territorio che aveva bisogno di essere ascoltato, più che filmato.

Locandina del docufilm “Oltre Ischia”Il cuore pulsante del film sono le storie di quattro abitanti che vivono letteralmente “fuori dal comune” – geograficamente, certo, ma soprattutto esistenzialmente. E sono proprio gli studenti ad averli scelti, incontrati, raccontati questi quattro abitanti. Una narrazione dal basso, costruita attraverso lo sguardo curioso, non ancora contaminato, di chi si affaccia al mondo. Non è solo storytelling. È redistribuzione del potere narrativo. Dare voce ai giovani – e farli diventare mediatori culturali del proprio territorio – significa restituire centralità a soggetti troppo spesso marginalizzati, sia nei media tradizionali sia nella narrazione istituzionale.

Uno degli aspetti più potenti del progetto è la sua dimensione collettiva. Ragazzi di classi diverse, che magari prima nemmeno si parlavano, si sono trovati a collaborare, a condividere tempo, competenze, emozioni. Un’esperienza che ha ridefinito i confini relazionali della scuola, creando nuove connessioni.

Il cinema, in questo senso, ha agito come collante sociale. Un processo che ha generato appartenenza, spirito di gruppo, consapevolezza. Elementi fondamentali in qualsiasi percorso educativo, ma che raramente si attivano con questa intensità in un contesto scolastico tradizionale.

Non meno significativo è l’apporto musicale: la colonna sonora è firmata da Panda, giovane trapper ischitano. Una scelta coerente con l’impostazione del film, che non si limita a raccontare storie fuori dal comune, ma lo fa con un linguaggio che parla la lingua dei ragazzi. La trap, genere spesso banalizzato o etichettato, qui diventa elemento narrativo, tessuto sonoro che restituisce autenticità al racconto.

In un’epoca in cui le forme espressive giovanili vengono troppo spesso marginalizzate o ridotte a cliché, questa operazione dimostra che si può fare cultura anche con – e non malgrado – le estetiche del presente.

Il film è punteggiato da scorci dell’isola tutt’altro che convenzionali. Le riprese a Sorgeto, con le sue piscine naturali, o tra le case scavate nella roccia del monte Epomeo, raccontano un’Ischia archetipica, viscerale, quasi preverbale. Sono luoghi che non servono solo come sfondo, ma che parlano essi stessi, diventando personaggi, paesaggi dell’anima.

Ed anche questo non è un caso, la scelta delle location è parte integrante della narrazione. L’Ischia che emerge è stratificata, aspra, poetica. Un territorio che si lascia attraversare solo da chi è disposto ad ascoltarlo davvero.

Oltre Ischia” è anche una proposta metodologica, un modello educativo replicabile, che può e dovrebbe essere adottato in altri contesti scolastici. In un’epoca in cui si parla tanto di competenze trasversali, cittadinanza attiva e didattica esperienziale, questo progetto ne rappresenta una sintesi concreta e praticabile.

E, vale di nuovo la pena sottolinearlo, tutto questo è stato realizzato in completa autonomia produttiva. Una produzione indipendente, distribuita da Lunia Film, che ha scelto la strada meno facile ma più autentica.

Il docufilm “Oltre Ischia” è un’opera che, pur nella sua apparente semplicità, si muove su più livelli: documentario, progetto educativo, dispositivo sociale, racconto politico. È un invito a guardare più a fondo, a narrare con più cura, a riconnettersi con ciò che spesso diamo per scontato.

Perché sì, il cinema può essere ancora uno strumento di cambiamento. E quando a farlo sono i ragazzi, guidati con intelligenza e rispetto, allora il cambiamento non solo è possibile, ma è già cominciato!

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