“La cosa che più mi piace di Napoli? Il senso di comunità che in quella meravigliosa città si respira ovunque e in chiunque incontri. Quello che, invece, mi piace di meno è il fatto che non ci sia abbastanza lavoro”. Queste le sue parole all’Istituto italiano di Cultura di Londra dove c’era il tutto esaurito per la presentazione di “Posso entrare? An ode to Naples”, il suo documentario che racconta il capoluogo campano prodotto da Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema in coproduzione con Luce Cinecittà.
In conversazione con Rita Di Sano, Styler ha raccontato la sua “storia d’amore” con Napoli, fatta vivere allo spettatore attraverso le voci di tanti protagonisti delle storie e della vita di ogni giorno della città di ieri e di oggi. Un amore sbocciato “tardi, perché prima ero sempre stata in Toscana”, dove con il marito, la rockstar Sting, ha una tenuta.
“Ma andando a un film festival a Ischia ho conosciuto la città, l’ho vissuta e me ne sono innamorata”. Da qui la voglia di dedicarle, come dice la parte in inglese del titolo documentario, un'”ode”. Di farla vedere attraverso le vite di chi a Napoli vive, “di chi è orgoglioso di essere rimasto e non intende andar via”. “Ho camminato per le strade – ha detto rivolta alla sala, dove in prima fila ad ascoltarla c’erano l’Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito Inigo Lambertini con il direttore dell’Istituto Francesco Bongarrà e l’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco – e bussando alle porte dicevo ‘posso entrare’. Le porte mi si aprivano. Le persone mi offrivano un caffè e mi parlavano di loro, della loro vita. Mi facevano sentire parte di una comunità, come mi accadeva da piccola nel paesino del nord dell’Inghilterra dove vivevo, dove tutti stavano sempre per strada e si conoscevano”.
Dopo aver lavorato presso la Bristol Old Vic Theatre School, Trudie Styler inizia a lavorare partecipando ad alcune produzioni della BBC, fra cui Poldark del 1977. In seguito la Styler parteciperà a numerose produzioni cinematografiche e televisive come Modì, Empire, Friends e il thriller italiano Mamba.
Come regista ha diretto il documentario The Sweatbox (2002) e il cortometraggio Wait (2005). A metà anni novanta fonda la casa di produzione Xingu Films, con la quale produce alcuni film indipendenti come Guida per riconoscere i tuoi santi. In seguito diventa produttrice esecutiva dei film di Guy Ritchie Lock & Stock – Pazzi scatenati e Snatch – Lo strappo.
Trudie Styler è la moglie del cantante e musicista inglese Sting, che ha sposato nel 1992 dopo dieci anni di convivenza. Nel legame con l’Italia non c’è solo Napoli, infatti la coppia ha acquistato nel 1997 una tenuta a Figline Valdarno, che ospita una produzione di vino Chianti ed olio extravergine d’oliva, oltre ad una pizzeria e wine-bar.