Si guarda al futuro ma in maniera concreta consentendo a giovani studenti di sperimentare e osservare con i propri occhi le sfide della tecnologia. La First Lego League Challenge si conferma un appuntamento che va oltre la semplice competizione: è un momento di crescita, ispirazione e orientamento per i giovani, che vengono spinti a sviluppare competenze tecniche e soft skills, fondamentali per affrontare il futuro. Un passo importante per avvicinare le nuove generazioni alle sfide del presente, promuovendo la passione per la scienza e la tecnologia
“Abbiamo ospitato con gioia ed entusiasmo 200 appassionati studenti provenienti da 16 istituti scolastici di Campania, Lazio, Molise e Puglia. Una manifestazione internazionale di Stem e robotica che favorisce l’apprendimento di queste discipline attraverso esperienze dirette, creative e giocose di ‘problem solving’, progettazione, programmazione, realizzando anche prototipi robotizzati intelligenti con set motorizzati Lego. I progetti presentati riguardano tematiche scientifiche di grande impatto sociale, ambientale e tecnologico, che guidano la nostra missione scientifica, didattica e umana”.
Lo ha dichiarato Laura Celentano, professore di Automatica e promotrice dell’iniziativa, nel corso della tappa partenopea della ‘First Lego League Challenge’ la gara di Stem e robotica per studenti dai 9 ai 16 anni, ospitata dalla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II.”. Una competizione che spinge i giovani partecipanti a confrontarsi con le tematiche del presente come sottolineato da Andrea Prota, presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base: “Attraverso la First Lego League è possibile promuovere un investimento per il futuro dei ragazzi che iniziano a frequentare gli spazi universitari, noi li aiutiamo a capire quale possa essere la loro vera vocazione. La nostra ‘Scuola’ mette insieme le diverse discipline di base con ingegneria e architettura. Una contaminazione essenziale per creare profili trasversali e multidisciplinari e questa esperienza è emblematica in questo senso”.
Secondo Alfonso William Mauro, professore di Fisica Tecnica Industriale e coordinatore della commissione di orientamento della Scuola Politecnica: “I ragazzi portano una straordinaria energia grazie a questa challenge. Siamo contenti di promuovere queste iniziative offrendo qualcosa di nuovo al territorio. Vedere questi giovani entrare con scatole piene di giochi per partecipare alla gara è motivo di grande emozione. Costruiscono un’idea attraverso un prototipo che deve essere in grado di affrontare e vincere una sfida che abbia un risvolto sociale, ambientale, economico. Pensare di stimolare giovanissimi verso un interesse che magari non sarà il loro futuro ma li fa affacciare alle sfide attuali è un grande risultato”. Oltre 200 i partecipanti che hanno animato la tappa napoletana della First Lego League Challenge provenienti da 16 istituti del Sud. La giornata della competizione ha previsto brevi interventi di orientamento agli studi di Architettura, Ingegneria, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. I giudici e gli arbitri della competizione sono volontari appartenenti al personale docente di tutta la SPSB e rappresentanti autorevoli del mondo della scienza e dell’istruzione (ing. Piera Levi-Montalcini e prof.ssa Anna Brancaccio). Ad aggiudicarsi il tagliando per la finalissima di Genova sono state le squadre Beebots del Liceo “G.B. Grassi” di Latina, vincitore della challenge (Dieci giovani studenti dal primo liceo al quarto scientifico ordinario, sportivo e matematica. Uno dei coach fa il quinto anno di liceo, ha iniziato a studiare alle medie robotica). Sul podio la squadra Fore de Capu (formata da studenti di Lecce e provincia, molto affiatati tra loro) e il team dell’istituto comprensivo A. Gemelli di Sant’Agnello, in provincia di Napoli (Il docente è stato un grande motivatore, ha fatto crescere la loro curiosità, curandola come un ‘lievito madre’). La robotica è stata affrontata in maniera consapevole ma anche giocosa. L’interesse si è alimentato traendo forza ed energia dai feedback positivi e dall’entusiasmo che si trasmettevano l’un l’altro. A scuola si respira aria Stem. Soprattutto non c’è demonizzazione delle discipline scientifiche!. Per la prima volta nella challenge internazionale è stato assegnato anche il premio ‘Girls in science’ (la composizione della squadra ed il contributo scientifico e tecnologico al progetto presentato da questo team sono stati prevalentemente al femminile), vinto dal team dell’Isis Rosario Livatino di Napoli.
In questo video una sintesi della challenge sulla robotica
La robotica nel futuro dei giovani. Gare e sperimentazioni con la “‘First Lego League Challenge'”
Anche in Campania ha fatto tappa la gara di Stem e robotica per studenti dai 9 ai 16 anni con la partecipazione di 16 istituti scolastici
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