Serata all’insegna della cultura e del teatro a Napoli. Presso la sede dell’associazione culturale “Massimo Gorki” giovedì 20 febbraio a partire dalle ore 17,30 si svolgerà un evento in collaborazione con il Liceo Classico “Plinio Seniore” di Castellammare di Stabia. L’iniziativa vedrà nella prima parte la presentazione del libro “Ho sognato la vita” scritto dal regista e attore teatrale Giampiero Notarangelo (edito da Guida). Nel corso dell’incontro, moderato dalla giornalista Brunella Chiozzini, saranno approfondite le tematiche del volume di Notarangelo, si tratta soprattutto di racconti in cui il sogno, la realtà, la magia si confondono in una dissolvenza continua che propone mondi sempre nuovi e diversi, che aprono scenari improvvisi, che permettono la libera interpretazione del lettore. “Senza voler definire quale sia lo stile letterario dei miei racconti -spiega l’autore- non posso negare l’influenza del realismo magico di Kafka, del Teatro dell’Assurdo e in particolare del suo precursore Karl Valentin, del cubofuturismo nell’opera letteraria di Majakovskij, del postmoderno, del metateatro di Pirandello e del Teatro della Crudeltà di Artaud.”
Nella seconda parte della serata gli attori della Compagnia “Teatro Globale” diretti sempre da Giampiero Notarangelo leggeranno e reciteranno alcuni brani scelti dall’opera di Anton Cechov “Il Gabbiano”. Si esibiranno Raffaella Castaldi, Andrea Saggiomo, Giovanna La Pietra, Gloria Esposito, Marco Napolitano e Francesco Borrelli. L’intero spettacolo, in quattro atti sarà portato in scena dagli stessi attori il prossimo 24 maggio al teatro Bolivar di Napoli.
Il gabbiano è uno dei testi teatrali più noti del drammaturgo russo, e uno dei più rappresentati in assoluto. I personaggi della giovane Nina, della madre attrice Irina, dello scrittore Trigorin sono stati interpretati in tutto il mondo dai maggiori attori di teatro.
Questo dramma ha una forte relazione intertestuale con l’Amleto di Shakespeare. Arkadina e Treplev citano versi dell’Amleto prima del “teatro nel teatro” nel primo atto (l’artificio stesso del “teatro nel teatro” è usato anche nell’Amleto). Ci sono anche molte allusioni a dettagli della trama shakespeariana. Per esempio, Treplev cerca di salvare sua madre dal vecchio Trigorin proprio come Amleto cerca di salvare la regina Gertrude da suo zio Claudio.