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28 Aprile 2025
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Il cardinale Dew e il lungo volo verso Roma: quando la distanza si colma con la fede ed il dovere

Ci sono storie che, anche solo per come iniziano, meritano di essere raccontate. Il viaggio del cardinale neozelandese John Atcherley Dew verso Roma non è solo una notizia di contorno in un momento solenne per la Chiesa. È una narrazione potente che parla di fedeltà, determinazione e senso del dovere. Senza clamori, ma con una forza che arriva dritta al punto.

John Atcherley Dew ha 77 anni, è cardinale emerito dal 2023, e per partecipare al Conclave che segue la morte di papa Francesco ha affrontato oltre 30 ore di volo, attraversando tre scali intercontinentali. Dalla Nuova Zelanda a Roma, non proprio un viaggio agevole, soprattutto alla sua età. Ma, e questo è il punto, nemmeno un gesto scontato.

Classe 1948, Dew ha alle spalle decenni di servizio pastorale. È stato missionario nelle Isole Cook, presidente della Conferenza Episcopale neozelandese e della FCBCO, la federazione che riunisce i vescovi dell’Oceania. Ma non è solo il curriculum a colpire. È l’approccio: pastorale, concreto, vicino alla gente.

Non a caso, le sue posizioni non sempre allineate con l’ortodossia più rigida — come l’apertura all’Eucaristia per i divorziati risposati — lo hanno reso una figura autorevole per molti e scomoda per altri. Il suo nome non compare tra i “papabili”, ma la sua presenza ha un valore simbolico e strategico che va ben oltre il singolo voto espresso.

La nomina a cardinale nel 2015 da parte di Francesco non è stata casuale. Tra i due c’è una consonanza spirituale e culturale evidente: stessa attenzione per le periferie, stessa insistenza su una Chiesa che ascolta prima di giudicare.

Dew ha incarnato molte delle istanze del pontificato di Bergoglio, ed è per questo che la sua presenza al Conclave assume un significato profondo. È un segnale di continuità, ma anche di presenza attiva in un momento di transizione delicatissimo per la Chiesa.

Il suo è il viaggio più lungo per raggiungere Roma. Ma è proprio questa distanza che rende il suo gesto straordinario. Perché decidere di affrontare ore e ore di volo nonostante l’età avanzata, per essere lì, nel momento in cui si elegge un nuovo papa, non è solo dovere. È una scelta consapevole di testimonianza.

Un atto che ci ricorda che la Chiesa è davvero universale solo quando è capace di mettere al centro anche chi viene da lontano. Non solo geograficamente, ma anche per approccio, visione, esperienza.

Il cardinale Dew non è un rivoluzionario, ma un uomo che cerca di coniugare la tradizione con la realtà delle persone. Non a caso, alcune sue posizioni hanno suscitato resistenze nei settori più conservatori della Curia. Ma è proprio in questo suo equilibrio tra fedeltà e innovazione che risiede il suo valore.

In tempi di polarizzazione interna, la sua figura rappresenta una terza via: quella della pastorale come strumento di riconciliazione, non di contrapposizione.

Non sarà tra i nomi caldi per la tiara papale, ma il cardinale Dew porta con sé la voce di un intero continente, spesso ignorato nelle dinamiche vaticane. La sua presenza al Conclave è un promemoria: la cattolicità è una rete viva e pulsante, non un concetto astratto.

E nel momento in cui si sceglierà il nuovo pontefice, anche quel voto arrivato dopo tre aerei e trenta ore di volo avrà il suo peso. Perché, in fondo, esserci in certi momenti non è solo una questione di protocollo, ma di coscienza.

Il viaggio del cardinale Dew è molto di più di una trasferta. È una dichiarazione silenziosa ma incisiva sul senso del servizio, sull’importanza della testimonianza, sull’urgenza della presenza.

In un mondo che ci abitua a scegliere sempre la via più comoda, che molto spesso, coincide con il “non partecipare”, il suo gesto è un atto controcorrente. E forse anche per questo è così potente. Un modo per ricordarci che ci sono distanze che si colmano solo con la fede. E che certe presenze, anche se non fanno rumore, sanno lasciare il segno.

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Carlo Di Somma
Carlo Di Sommahttps://www.digipackline.it/
Nato a Napoli, sono un professionista SEO curioso e creativo. Con la passione per l’innovazione digitale, trasformo le sfide in opportunità grazie a strategie efficaci e soluzioni innovative. Sono alla costante ricerca di nuove conoscenze e mi considero un "eterno studente".

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