Pasta, guanciale, uovo, pecorino romano e pepe nero, cinque ingredienti per la ricetta italiana più amata, discussa e replicata al mondo (tra le più cliccate secondo i report di Google e con quasi un milione di ricerche mensili secondo la classifica di BonusFinder). La carbonara ha mille volti ma, in tutte queste declinazioni, la pasta rimane il minimo comun denominatore, in cui il formato preferito fa la differenza: per tutti gli italiani o quasi (93,4%) il formato di pasta è importante per la buona riuscita del piatto e per quasi 1 italiano su 2 (47,2%) è un elemento molto importante. La pasta lunga vince sulla pasta corta 6 a 4. Sono, infatti, 6 italiani su 10 (57,9%) a preferire i formati lunghi, contro il 36,8% che preferisce la pasta corta. Prevale inoltre la pasta rigata rispetto a quella liscia: 61% contro il 32,2%. Non sorprende, quindi, che il formato più votato per questo piatto siano gli spaghetti (scelti dal 59,9% degli italiani e il preferito per il 51,7%. Nel 2024, secondo i dati NielsenIQ in Italia ne sono stati consumati oltre 100 milioni di kg). E se tra i formati di pasta corta troviamo i rigatoni (scelti dal 24,6% con un 13,9% che lo dichiara formato preferito) e le mezze maniche (19,5% e 10,0%. Nel 2024 sono stati consumati quasi 69 milioni di kg tra rigatoni/tortiglioni/maccheroni), due formati “classici” della Carbonara, a gran sorpresa, 2 italiani su 10 (19,9%) votano le penne (formato preferito per il 10,1%. Nel 2024 ne sono state consumate 105,5 milioni di kg), che occupano il terzo posto della classifica, dopo i rigatoni e prima delle mezze maniche.
Lo rivela un’indagine demoscopica realizzata da AstraRicerche per i pastai di Unione Italiana Food per indagare il rapporto degli italiani con la regina delle ricette tradizionali del nostro Paese e scoprire quali sono i formati di pasta preferiti dei consumatori quando la portano in tavola. La ricerca è stata realizzata nel mese di febbraio 2025 tramite 1.009 interviste online ad un campione di italiani 18-65enni. Come dire, anche quando si parla di formato, la Carbonara apre le proprie porte verso una dimensione infinita, ed è così che deve essere perché lei è democratica e le piace mettere tutti d’accordo. Per questo il tema della IX° edizione del #CarbonaraDay è #FormatoCarbonara: spaghetto, rigatone, mezza manica o tonnarello, qual è il formato ideale perla Carbonara? Torna il 6 aprile la spaghettata social più amata al mondo – l’anno scorso ne hanno parlato circa 3 milioni di pasta lovers e i pastai italiani di Unione Italiana Food celebrano il piatto di pasta più goloso su Facebook, Instagram e X, per chiedere a tutto il mondo di condividere la propria versione della “carbonara” con il formato del cuore.
La Carbonara è un pezzo della tradizione culinaria italiana che, da sempre, dà adito a una querelle: da un lato i tradizionalisti che la preparano esclusivamente con guanciale e pecorino, dall’altro gli innovatori che vedono questo piatto in maniera versatile e riscrivibile in numerose varianti con pancetta e grana, vegetariana o, addirittura, di mare. Ma su una cosa sono tutti d’accordo, il formato di pasta ideale per la carbonara è quello che raccoglie meglio il condimento (72,3%), deve anche essere facile da mantecare (26,9%) e da mangiare (21,6%).
La tradizione resta comunque quella di prepararla e mangiarla all’interno delle proprie mura domestiche: più di 1 italiano su 2 (55,3%) la prepara più volte al mese e più di 1 su 5 (21,5%) lo fa una volta al mese. Solo il 4,3% dichiara di non prepararla mai a casa. E se le fazioni dei Carbonara lovers si dividono tra puristi e innovatori, su una cosa concordano: gli ingredienti per prepararla, escludendo la pasta, sono quattro, ma il guanciale è quello considerato essenziale per oltre 6 italiani su 10 (61,1%) e deve essere croccante (43,8%) o almeno leggermente croccante (45,3%).
Il motivo di tanta passione verso questa ricetta è legato ad una questione di palato: per 6 italiani su 10, la carbonara piace soprattutto perché è golosa, a cui fa seguito il suo essere un piatto della tradizione (29,1%). Ma c’è anche chi le riconosce un ruolo nel generare buonumore: per 1 italiano su 4 (25,3%) mette allegria per il suo gusto e i suoi colori. Tra le altre ragioni ci sono il suo essere un piatto dai sapori bilanciati (22,7%) e veloce da preparare (20,1%).
Le motivazioni per la scelta del formato sono diverse: il 35,9% degli intervistati dichiara di scegliere un determinato formato perché lo ritiene quello che meglio si sposa con la ricetta, in quanto raccoglie meglio il sugo, mentre il 26,6% lo sceglie in base al proprio formato preferito in generale, a prescindere dal condimento; ancora, il formato viene scelto perché è considerato quello tradizionalmente più utilizzato per la carbonara (19,5%) o semplicemente per abitudine (17,8%). Nonostante le preferenze personali in tema di formato di pasta, la maggioranza degli intervistati (84,0%) si dichiara comunque disposta a cucinare la carbonara con un formato di pasta considerato meno tradizionale: 56,9% abbastanza e 27,1% molto. E sempre per via della preferenza dei formati lunghi per la preparazione della carbonara, l’alternativa più votata sono le linguine (26,5%). Seguono sedani (12,6%) e vermicelli (10,4%). Molto diversa la classifica per i 18-29enni che subito dopo le linguine scelgono ravioli, conchiglie e orecchiette.