Non capita tutti i giorni di poter ammirare 69 opere di 40 artisti diversi, tutte racchiuse in un unico luogo. E non stiamo parlando di un luogo qualunque, ma della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta di Napoli, un gioiello architettonico che, da solo, vale già una visita. Tra l’altro, se non ci siete mai stati, vi consiglio di perdervi tra le sue mura antiche, anche solo per respirare l’aria di storia che si respira lì dentro.
La mostra è un vero e proprio viaggio nel tempo che ci porta indietro di oltre un secolo a quando Parigi era il cuore pulsante dell’arte mondiale. Immaginate di camminare tra le sale della basilica, con opere di Monet, Degas, Renoir e tanti altri che vi circondano. Ogni quadro è una finestra su di un mondo passato, ma ancora presente. Ci sono i quadri famosi come le “Ninfee” di Monet, con quei colori che sembrano quasi danzare sulla tela e poi le ballerine di Degas, così leggere eppure così piene di movimento.
Ma non sono solo i grandi nomi a colpire, ci sono anche artisti meno conosciuti, ma altrettanto talentuosi, che hanno contribuito a definire quello che oggi chiamiamo impressionismo. È come scoprire un tesoro nascosto ed ogni opera ha qualcosa di unico da raccontare.
Parigi, alla fine dell’Ottocento, era un crogiolo di creatività, artisti, scrittori, filosofi si riunivano nei caffè, discutevano di arte e di vita e cercavano di catturare l’essenza di un mondo in rapido cambiamento. Vi ricordate la scena del caffè in “Midnight in Paris” di Woody Allen? Ecco, era più o meno così, ma senza la macchina del tempo.
Questa mostra non è solo una celebrazione dell’arte, ma anche della città che l’ha ispirata: Parigi che era, ed è ancora, un luogo dove tutto sembra possibile, dove l’arte non è solo una forma di espressione, ma un modo di vivere.
Beh, oltre al fatto che per Napoli si tratta di una delle mostre più importanti dell’anno, c’è qualcosa di più profondo nel visitarla. L’impressionismo non è solo un movimento artistico è un modo di vedere il mondo, è la capacità di catturare l’attimo, una luce, un’emozione che ci permette di entrare in contatto con quell’energia, con quella visione.
E poi, chi non vorrebbe passare un pomeriggio immerso nella bellezza? Dunque, se ne avete la possibilità, non perdetevi la mostra “Impressionisti e la Parigi di “fin de siècle”. Alla fin fine, una mostra d’arte non è soltanto un’occasione per ammirare dei capolavori ma è anche un momento di riflessione su come l’arte possa influenzare la nostra visione del presente.
Gli impressionisti ci hanno insegnato a vedere la realtà in modo diverso, a cogliere la bellezza nei momenti fugaci e nelle piccole cose ed oggi, in un mondo sempre più frenetico, questo messaggio è più attuale che mai.