A che punto siamo con le cura odontoiatriche per le persona con disabilità in Campania?
Il Convegno Regionale della SIOH (Società Italiana di Odontoiatria per l’Handicap), organizzato dalla dott.ssa Paola Salerno, responsabile dell’U.O.S. di Odontoiatria per i disabili dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, ha celebrato il quarantesimo anniversario della società scientifica nazionale che da tempo è impegnata per garantire il diritto alle cure odontoiatriche a tutti coloro che presentano fragilità fisiche, psichiche e/o cognitive. Questi pazienti infatti, non potendo accedere facilmente alle cure odontoiatriche per mancanza di collaborazione o per impedimenti fisici, hanno dei bisogni di cure orali troppo spesso insoddisfatti e/o inespressi. L’odontoiatria privata del territorio non possiede i mezzi per venire incontro alle necessità di persone con gravi disabilità, in quanto le cure orali di questi soggetti sono in genere possibili esclusivamente in un regime di sedazione moderata o profonda. Pertanto l’odontoiatria pubblica, che pure non in tutti gli ospedali campani è adeguatamente attrezzata per offrire un servizio valido a chi ha una disabilità, stenta a smaltire liste d’attesa interminabili.
L’obiettivo dell’evento era fare il punto della situazione sulle attuali possibilità di cure inerenti la sfera orale offerte alla popolazione disabile sul territorio campano, sottolineandone luci ed ombre con uno sguardo realistico e concreto ma al tempo stesso non privo della giusta dose di fiducia e speranza per il futuro. Dalle diverse relazioni sono emerse infatti innumerevoli difficoltà e ostacoli che ancora oggi devono fronteggiare non solo le famiglie ma anche gli stessi professionisti per consentire un adeguato accesso alle cure a tutti i pazienti speciali.
Tra i relatori spiccano gli interventi del genetista dott. Giuseppe Limongelli, orgoglio campano per il suo impegno come ricercatore nonché come direttore del centro di coordinamento per le malattie rare in Campania, il quale ha illustrato il nuovo piano regionale e l’organizzazione della rete delle patologie rare, frutto di notevoli sforzi e dell’investimento di ingenti risorse professionali ed economiche.
La dottoressa Paola Salerno, ha mostrato con orgoglio il traguardo ottenuto con la possibilità di offrire al paziente disabile grave la risoluzione di problematiche differenti attraverso un unico ricovero ordinario, mediante l’esecuzione di interventi in multidisciplinarietà: la camera operatoria del reparto di Odontostomatologia del Cardarelli, infatti, vede protagonisti non solo i chirurghi odontoiatri, responsabili del “tagliando” di cure conservative ed estrattive di cui il paziente necessita, ma li vede anche eventualmente affiancati dai colleghi ginecologi/chirurghi generali/pneumologi, che mettono le proprie competenze al servizio delle esigenze del paziente fragile, mentre quest’ultimo è opportunamente tenuto in regime di sedazione profonda da esperti anestesisti.
Questi risultati, aggiunge la Salerno, sono stati possibili solo grazie alla passione e all’impegno profuso negli ultimi 25 anni dalla stessa, supportata dal direttore dell’U.O.C. Umberto Esposito, nonché da tutto il team di infermieri, OSS e volontari del reparto, a cui negli ultimi anni si sono aggiunte due giovani psicologhe, la dott.ssa Bianca Mastromauro e la dott.ssa Simona Pieretti, divenute ormai figure professionali fondamentali per supportare i caregiver dei pazienti, sovraccaricati da tutto il peso fisico e psicologico della cura costante dei propri cari.
Se il Cardarelli offre cure odontoiatriche pubbliche accessibili ai pazienti adulti affetti da disabilità, i bambini fragili del territorio possono invece rivolgersi al Policlinico Nuovo o all’Ospedale Santobono per cure d’urgenza e bonifiche del cavo orale, come sottolineato dal Professor Francesco Riccitiello, primario del reparto di Odontoiatria Pediatrica dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II.
Affianco alle consolidate opportunità sanitarie offerte nel capoluogo campano, sono emerse nuove realtà che, per quanto giovani e ancora da implementare, rappresentano un orizzonte di speranza importante per tutti i cittadini disabili residenti nel casertano, facenti fede fino ad oggi alla sola figura del Dottor Vincenzo Farina, responsabile dell’U.O.S di Odontostomatologia presso l’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Il dott. Francesco Antonucci, infatti, è da poco diventato responsabile del neonato reparto di Odontoiatria per i disabili dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, dove ha intenzione di portare tutto il knowhow acquisito nei vent’anni di esperienza da dirigente medico trascorsi tra l’Ospedale di Trento e il Cardarelli di Napoli.
Il fil rouge che unisce e consente di fare rete tra tutti le figure professionali protagoniste della mattinata è senza dubbio il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), che oramai è già una realtà in molti ospedali italiani e che è da poco partito anche al Policlinico Federico II e all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Il DAMA consiste in una rete di corridoi assistenziali personalizzati al servizio delle esigenze di ogni singolo paziente disabile, che viene guidato da personale specializzato a partire dalla prenotazione di tutte le visite di cui necessita fino all’eventuale accompagnamento all’interno delle strutture ospedaliere, al fine di agevolare e incrementare l’accesso dei soggetti fragili alle cure mediche pubbliche.
L’apice della mattinata si è raggiunto con la tavola rotonda che ha visto aprirsi il dibattito tra gli esponenti di alcune delle Associazioni più attive sul nostro territorio per la tutela dei diritti dei disabili: AUTISM AID ONLUS, FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), CONRETT e NOI INSIEME RETT. Dal confronto tra le diverse associazioni sono emersi desideri e necessità comuni ma soprattutto un profondo bisogno di ascolto che ha incontrato la disponibilità degli esponenti del Tavolo tecnico Regionale per le Malattie Rare in Campania oltre che di tutti i professionisti sanitari presenti in sala.
L’auspicio dunque è quello che, a partire dalla sensibilità e competenza mostrata dai membri della SIOH, che si impegnano tutti i giorni per mettere il paziente disabile al centro del mondo odontoiatrico, ci sia un effetto domino che pervada tutto il panorama sanitario e le pubbliche istituzioni, affinché le cure mediche tutte non siano un privilegio o un lusso per le persone affette da disabilità ma costituiscano un diritto sempre tutelato e garantito.