Non è più una semplice iniziativa, è diventato, a tutti gli effetti, un metodo operativo per la gestione del decoro urbano, che mette insieme istituzioni, aziende partecipate e cittadinanza attiva. Voluto dal Sindaco Gaetano Manfredi e coordinato con attenzione strategica dall’Assessore alla Salute e al Verde Vincenzo Santagada, Quartiere Pulito 2025 si propone come uno strumento di intervento capillare su tutte e dieci le Municipalità di Napoli.
Lo scopo? Non è limitarsi a “fare pulizia”, ma ristabilire un patto di responsabilità reciproca tra amministrazione e cittadini. E questo è il punto: la cura degli spazi pubblici non può essere delegata integralmente. Deve essere condivisa, riconosciuta, alimentata dai cittadini.
Spesso si tende a vedere queste operazioni come semplici “lavate di faccia”. Ma chi conosce la città – chi ci vive davvero, ogni giorno – sa bene che anche un intervento apparentemente banale può avere un effetto domino sulla qualità della vita percepita.
Quando una strada è pulita, ci comportiamo in modo diverso. È psicologia urbana, non teoria! Non gettiamo la carta per terra, evitiamo di parcheggiare l’auto in doppia fila, trattiamo lo spazio con maggiore rispetto. E tutto questo, a ben guardare, non ci costa nulla. Solo un pizzico di attenzione in più.
La sinergia tra le istituzioni comunali, in questa edizione, è stata strutturata con intelligenza. L’Assessore alla Legalità Antonio De Iesu, in collaborazione con la Polizia Municipale, ha definito un sistema di supporto che garantisce presenza, controllo e fluidità delle operazioni. ANM ha messo a disposizione il proprio supporto tecnico-logistico, mentre ASIA ha dispiegato sul campo le sue squadre con interventi mirati, calibrati in base alle specificità delle zone.
Non si tratta solo di “mandare i mezzi”. È stato progettato un vero e proprio calendario operativo per ciascun quartiere, capace di integrare le attività di spazzamento, diserbo, lavaggio dei marciapiedi e rimozione delle campane per la raccolta del vetro — un dettaglio, quest’ultimo, che evidenzia una logica d’intervento in profondità, non solo di superficie.
L’orario può sembrare scomodo, e probabilmente lo è. Ma è anche l’unico momento in cui è davvero possibile agire senza congestionare ulteriormente la città. Dalle 7:00 alle 12:00, le strade coinvolte sono sottoposte a una rigenerazione urbana funzionale e simbolica. Si agisce su marciapiedi e carreggiate, si liberano tombini e pozzetti ostruiti, si rimuovono ostacoli fissi per sanificare zone spesso dimenticate.
Si tratta di un intervento coordinato, non occasionale. In sostanza vuol essere la differenza tra una pulizia estemporanea e una visione sistematica del decoro urbano.
Il rispetto dei divieti è la questione più delicata. Perché se è vero che l’amministrazione ha predisposto divieti di sosta temporanei per consentire l’operatività dei mezzi, è altrettanto vero che la collaborazione dei cittadini è ciò che trasforma un progetto amministrativo in una buona pratica collettiva.
Spostare un’auto può sembrare un fastidio. Ma non farlo compromette l’efficacia di tutto l’intervento. E non è solo un fatto tecnico: è un fatto culturale. Ogni divieto rispettato è una scelta attiva di partecipazione alla cura della città.
“Vivibilità” è una parola che abbiamo consumato a furia di usarla. Ma qui non si parla di slogan. Si parla di azioni che trasformano l’esperienza quotidiana dello spazio urbano.
Un quartiere pulito, ordinato, illuminato – anche solo per qualche giorno – ci ricorda come potrebbe essere la nostra città se adottassimo tutti, stabilmente, comportamenti coerenti con il bene comune.
In questo contesto, è necessario aprire una parentesi sul tema del verde urbano, spesso trattato come semplice “arredo”. In realtà, si tratta di infrastrutture ecologiche fondamentali per la salute pubblica, la mitigazione del calore urbano, la gestione delle acque piovane.
Un’aiuola curata, un albero potato correttamente, un viale pulito non sono solo belli da vedere: sono segni tangibili di attenzione verso la salute collettiva. Quartiere Pulito 2025 include anche questo aspetto: il verde non è un accessorio, è un diritto.
Là dove c’è disordine, proliferano anche l’abusivismo, il vandalismo, l’incuria. Il decoro urbano, al contrario, è il primo presidio di legalità diffusa. Per questo il coinvolgimento della Polizia Municipale non è solo “di contorno”: è parte integrante di una strategia che mira a ripristinare regole visibili e condivise. Perché una città ordinata non è solo più bella. È anche più sicura, più vivibile, più nostra.
Quartiere Pulito 2025 non ha la pretesa di risolvere tutti i problemi strutturali di Napoli, anzi. Ma ha un valore che va ben oltre l’impatto immediato: dimostra che il cambiamento è possibile, concreto, alla nostra portata.
Collaborare non significa solo applaudire. Significa adeguare i propri comportamenti, anche i più semplici, a una visione condivisa. Sì, perché ogni strada è nostra. Ogni marciapiede pulito è un pezzo della nostra dignità urbana.
E allora, la prossima volta che vediamo un cartello di divieto per lavori di pulizia, pensiamoci due volte prima di ignorarlo. Perché, in fondo, è un’occasione per fare la cosa giusta.
Interventi dal 02 al 04 aprile 2025:
Mercoledì 02 aprile 2025
– Municipalità 3: Via M. Pagano; Piazzetta M. Pagano; Via San Nicandro;
– Municipalità 8: Via del Gran Paradiso.
Giovedì 03 aprile 2025
– Municipalità 4: Via Alfonso D’Aragona; Via C. Rosaroll;
– Municipalità 9: Via Marco Aurelio.
Venerdì 04 marzo 2025
– Municipalità 5: Via B. Cavallino;
– Municipalità 10: Via Marc’Antonio; Via Pompeo Magno; Piazza San Vitale.