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19 Aprile 2025
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Come parlano i ragazzi di oggi? I nuovi termini utilizzati e la metamorfosi della lingua italiana

Evoluzione o involuzione della nostra amata lingua? Tra sintesi e abbreviazioni, messaggi vocali, nuove parole e inglesismo italianizzato, le nuove generazioni disegnano il futuro della parola

“No papi sei Cringe”, “Ma siete davvero Boomer”, “Stasera facciamo After”, “Questa cosa è proprio F atomico”.
Coloro che non hanno ascoltato almeno una volta, negli ultimi anni, queste frasi e tanti altri termini strani, dai propri figli oppure dai loro coetanei, non appartengono a questa epoca e non stanno vivendo i veloci cambiamenti di questa società.
Al di là dei ritmi veloci, della tecnologia che avanza e della nostra vita ingoiata dal mondo social, c’è un aspetto che sconvolge e fa sorridere, che sorprende e meraviglia. Ma come parlano i ragazzi di oggi? Perchè comunicano in questo modo? Forse lo trovano conveniente perchè più veloce e sintetico oppure dobbiamo preoccuparci di una comunicazione sempre più riduttiva? Sono cambiamenti che ci spingono ad immaginare un futuro in cui basterà parlarsi a gesti e con un semplice sguardo, supportati da un mondo virtuale sempre più avanzato.
Il linguaggio degli adolescenti è, pertanto, strettamente legato alle trasformazioni del mondo che li circonda. Se per la Generazione Z (i nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2010) è stato influenzato dall’avvento dei social media, delle chat e della continua connessione digitale, le generazioni Alpha e Beta stanno vivendo una nuova fase, ancora più pervasiva e caratterizzata da una digitalizzazione totale.

Lo slang utilizzato è davvero ricco, tanto da creare quasi un nuovo dizionario.
Oltre ai termini descritti sopra come “Cringe” che significa imbarazzante,Boomer” che prende di mira genitori e nonni che non sanno usare social e smartphone, “After” parola inglese, ma utilizzata per dire rapidamente “Trascorriamo tutta la notte svegli” ed “F atomico” ossia situazione negativa, la nuova terminologia comprende anche “Amïo”
(la pronuncia in “corsivo” e con voce quasi stridula della parola “amore”), “Amo noi” (espressione che deriva dalla fusione tra “amore” e “noi”).
Ed ancora “Bae” (un acronimo inglese che sta per “Before Anyone Else” prima di chiunque altro), “Bestie” (che potrebbe sembrare un offesa ma in realtà nel nuovo slang indica le persone migliori, più brave o più simpatiche in qualcosa). Blastare” (che corrisponde ad “esplodere” o “distruggere” in inglese, ma nel linguaggio moderno indica il fatto di vincere o dominare in qualcosa, e poi c’è “Bufu” (l’acronimo di “By us fuck u” per esprimere indifferenza o disprezzo verso qualcuno o qualcosa).
Anche se le parole sembrano strane, l’inglese domina in questo nuovo modo di esprimersi, ma viene trasformato  a proprio uso e costume, come “Chillare” che deriva dal verbo inglese “to chill” (rilassarsi), e viene utilizzato quando si compiono attività senza pressione e in un contesto di buon umore.
Senza dimenticare il termine “Friendzonare” che si potrebbe tradurre con “zona dell’amicizia”, ma si usa quando in una coppia, lui o lei non ricambia il sentimento e limita il rapporto alla semplice amicizia.
Poi c’è “Ghostare” che deriva dall’inglese “ghost“ e ci porta alla memoria il celebre film, ma in questo caso siamo troppo boomers romantici, quindi il termine si usa per indicare qualcuno che sparisce senza dare spiegazioni, come nel caso di un messaggio visualizzato su whatsapp senza dare mai risposta.
Se invece vogliamo indicare qualcosa o qualcuno che è molto popolare o di tendenza, la parola giusta è “Hype”.
Potremmo continuare all’infinito perchè le nuove parole generazionali del terzo millennio sono davvero numerose e in continua evoluzione, alcune più usate al Sud, altre più alla moda al Nord. Nonostante questi cambiamenti radicali, il linguaggio tradizionale continua a mantenere il suo posto. Parole, modi di dire e dialetti che fanno parte della nostra cultura linguistica non spariranno e non possono sparire. Anzi, molti giovani stanno riscoprendo e utilizzando termini tradizionali per comunicare in modo più autentico e talvolta capita anche a loro di chiedere informazioni su parole che ancora non conoscono e non rientrano nel loro slang.

è probabile che l’italiano si evolvera’ verso una sintesi globale, influenzata dal digitale, ma con radici che affondano ancora nel passato.

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Lello La Pietra
Lello La Pietra
Giornalista professionista, autore e conduttore televisivo. Già caporedattore e inviato per oltre 16 anni del TG della storica emittente Canale 21. Ha collaborato come autore testi per i programmi di Rai Educational presso il Centro produzione Rai di Napoli. Dal 2008 lavora nell'ufficio stampa di Anas, ha gestito la comunicazione per l'autostrada “Salerno-Reggio Calabria” e dal 2015 è responsabile dei media nazionali e territoriali. Ideatore del progetto Giovani del Sud, un format televisivo nato nel 2000 su Canale 21 ed oggi piattaforma social, per fare informazione sulle idee e la creatività delle nuove generazioni del Sud.

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